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Voglia di triangolo - 9


di bird2012
10.01.2015    |    21.032    |    4 9.5
"Rimasi con la mano vicino alle nostre labbra..."
VOGLIA DI TRIANGOLO

Cap. 9


Dopo aver salutato Giorgio, con la promessa di vederci quanto prima per approfondire la nostra conoscenza, il che voleva dire farmi gustare il suo cazzo nella fica e nel culo, uscii dall’ufficio, presi l’auto e mi avviai verso casa.

Mentre guidavo pensai a come possa cambiare, in pochi giorni, la vita di una persona: nel caso specifico la mia vita sessuale… e quella di mio marito.
Prima ero una moglie normale, innamorata del proprio marito, amorevole madre di famiglia e impiegata modello.
Da quando, quel pomeriggio, dopo aver sentito il colloquio tra Luisa e Sonia e aver parlato con Luisa che mi aveva fatto intravedere il piacere di farmi scopare da un altro uomo insieme a mio marito, era stata una escalation alla ricerca del piacere.

Prima avevo lesbicato con Luisa stessa: mai avrei pensato di provare piacere nel farmi leccare la fica e leccarla io stessa, eppure era stata una esperienza stupenda.
Poi l’entusiasmante triangolo con Paolo e mio marito: bandito ogni pudore e ogni remora, mi ero fatta possedere in tutti i buchi alla presenza e con la complicità di mio marito!
Avevo goduto come mai in vita mia: sentire due membri penetrarmi il corpo e fottermi simultaneamente, farmi fare il culo da un uomo che non fosse mio marito e poi farlo godere nella fica, e, per completare l’opera, accogliere il cazzo di mio marito nella sborra del mio amante!

Poi, in quella stessa giornata, mi ero fatta leccare la fica da Sonia e le ero venuta sulle labbra e avevo fatto un meraviglioso pompino al mio capo con tanto di mega sborrata in bocca… tutto mentre i nostri coniugi ascoltavano il nostro godimento attraverso i cellulari.

A coronamento di tutti questi miei godimenti c’era, come direbbe il poeta, “la corrispondenza di amorosi sensi” tra me e il mio amatissimo marito: lui andava fuori di testa nel vedermi chiavata davanti a lui e io andavo in estasi nel farmi sbattere senza ritegno davanti ai suoi occhi!

E stavamo solo all’inizio del nostro percorso di piacere!
In molti avevano già prenotato le nostre prestazioni sessuali: eravamo carne fresca, tutta da assaggiare!
Luisa e marito, Sonia e marito, Giorgio e moglie, senza considerare le “varie ed eventuali”!
Si, perché capii subito che potevano presentarsi anche improvvise e piacevoli situazioni erotiche da sfruttare: bisognava solo valutare se valesse la pena.

Ripassai a memoria tutti quei maschietti, anche molto giovani, che mi lanciavano sguardi colmi di desiderio e mi corteggiavano nella speranza di ottenere qualche piacevole prestazione: capivo, dalle loro battute, che anche solo una sega li avrebbe fatti felici!
Io sorridevo a tutti per educazione e rispondevo sempre con la solita frase: sono lusingata delle tue attenzioni, ma sono felicemente sposata!

Forse sarebbe stato piacevole cambiare atteggiamento: avrei voluto vedere il loro comportamento se avessi fatto capire che ci stavo! Certamente il corteggiamento sarebbe stato ancora più pressante… e piacevole! In fin dei conti sarebbe stato un peccato trascurare qualche poderoso cazzo da accogliere nel ventre: volevo sentire cosa ne pensasse mio marito.

Il pompino fatto a Giorgio mi aveva lasciato il fuoco addosso: non me ne ero venuta, per cui ero rimasta con una forte eccitazione… e ormai ero consapevole del fatto che quando ero eccitata perdevo ogni inibizione.
Anche Luciano doveva essere eccitato al massimo e non vedevo l’ora di svuotargli i coglioni!

Quando entrai nell’androne del palazzo vidi che nella portineria c’era Claudio, il figlio del portiere: un bel giovane 24enne che, ogni volta che passavo davanti alla portineria, mi spogliava con lo sguardo e mi riempiva di complimenti, tutti molto soft, senza volgarità, ma che mi facevano capire che gli andavo a sangue.
Non viveva con i genitori, ma in un altro appartamento che loro stessi gli avevano acquistato nello stesso palazzo.
Lui andava all’università, ma spesso aiutava il padre sostituendolo nella portineria.
Anche quella sera, appena mi vide, mi scrutò da capo a piedi ed esclamò.

“Signora Franca, scusi se mi permetto, ma questa sera la vedo con un viso estasiato che la rende ancora più bella!”

Lo fissai e gli sorrisi.

“Certo che puoi permetterti, a me piacciono i complimenti… e mi piacciono anche gli uomini galanti! E dimmi: a cosa pensi sia dovuto questo mio viso estasiato?”

Avrei voluto urlare che avevo voglia di cazzo, ma cercai di trattenermi.
Lui mi fissava negli occhi, sentivo dei brividi lungo la spina dorsale e cominciai a fantasticare sul suo cazzo: lo aveva lungo, grosso, era resistente? Sarebbe riuscito a chiavarmi e farmi sborrare più di una volta senza toglierlo dalla fica?
L’eccitazione mi stava facendo partire in quarta.
Lui rispose, sempre sorridendomi con una espressione da figlio di puttana… che poi è l’espressione che fa tirare la fica a noi femminucce.

“Io veramente una idea l’avrei… ma non posso permettermi… entrerei troppo nella sua intimità!”

Ormai non avevo più remore… e mi piaceva comportarmi da troia e far eccitare gli uomini.

“E non ti piacerebbe entrare dentro la mia intimità?”

Avrei voluto dire “dentro la mia fica” ma volevo andarci cauta.
Lui accettò questi scambi di allusioni e la cosa mi eccitava sempre più.

“Signora Franca, credo abbia capito che mi piacerebbe molto entrarle dentro!”

Sentii la fica contrarsi dal piacere, ma dovevo andarci con i piedi di piombo.

“So che sei fidanzato: vuoi bene alla tua ragazza?”

“Si, molto, appena terminata l’università andrò a lavorare nella società del padre e ci sposeremo.”

“Però ho l’impressione che se ti capitasse qualche avventura galante non ti lasceresti scappare l’occasione… o mi sbaglio?”

Seguitava a fissarmi: sentivo il suo sguardo arrivare dentro la fica!

“No, non si sbaglia affatto! Come si dice, l’uomo non è di pietra… se una signora si vuole divertire non mi tiro certo indietro!”

Calcò la voce sulla parola “signora”… certamente rivolta a me!
A quel punto spinsi il piede sull’acceleratore.

“Però se ti dovesse capitare l’occasione di far divertire una signora devi essere molto discreto… altrimenti, se lo sapesse la tua ragazza, addio matrimonio e posto di lavoro!”

Il porcellino capì subito il messaggio… e guadagnò ulteriori punti al mio favorevole giudizio.

“Certamente! Le signore sposate possono stare sicure: sono discreto per la mia e la loro sicurezza familiare! Faccio le cose con molta attenzione: ha mai sentito pettegolezzi nel palazzo?”

“No, perché?”

“Mi scusi, è una cosa delicata, se entreremo in confidenza la metterò a parte di tante cose interessanti”

Allungai una mano e gli accarezzai il viso.

“Non credi che già stiamo entrando in confidenza? Innanzi tutto, quando siamo soli, dammi del tu… non credi sia molto più intimo? Di me puoi fidarti: cosa vuoi dirmi?”

Rimase qualche attimo in silenzio, come se dovesse decidere il da farsi… poi parlò.

“Franca, mi raccomando, non mettermi nei guai! Ci sono due signore che ogni tanto mi invitano a trascorrere qualche ora spensierata insieme a loro. Prima ha iniziato una: è stata così contenta delle mie prestazioni che mi ha presentato anche alla sua amica. Adesso una volta mi chiama una, un’altra volta l’altra e qualche volta tutte e due insieme. Sono entrambe bisex, quindi puoi capire. Sono entrambe sposate, ma con i mariti spesso fuori casa per impegni lavorativi! Mi raccomando, ora sei l’unica a saperlo, però ti prego di non chiedermi chi sono!”

Lo accarezzai nuovamente: la sua eccitazione era palpabile.

“Non solo mi piacerebbe sapere chi sono queste due porcelline, ma mi ecciterebbe molto sapere cosa avviene durante i vostri incontri a tre! Facciamo così: una di queste sere io e mio marito ti invitiamo a cena, per darti prova della nostra serietà, e tu ci racconterai nei dettagli le tue porcate con le signore! Se ci farai eccitare… chissà come potrebbe finire la serata!”

Claudio rimase di stucco.

“Come con tuo marito?”

Gli sorrisi: evidentemente sperava in una avventura soltanto con me.

“Mi sembra di averti detto che sono felicemente sposata, per cui non escludo mio marito dai miei divertimenti… che poi sono i nostri divertimenti! Claudio, voglio essere chiara: tu mi piaci, ma al momento che entri in casa mia ospite di me e di mio marito devi essere pronto a qualsiasi situazione. Non voglio scandalizzarti, ma la scopatina non ci dice niente: il nostro compagno di giochi deve essere aperto ad ogni porcata ed ad ogni tipo di rapporto… ci piace il sesso a 360°… senza esclusione di colpi!”

Claudio stava scoppiando dall’eccitazione. Sussurrò lentamente.

“Che tipo di porcate?”

Avvicinai le labbra al suo orecchio, per rendere la risposta ancora più sensuale.

“Per esempio mio marito mi viene dentro e io ti invito a leccarmela… mentre lo sperma ti cola nella bocca! Oppure, mentre mi sei dentro, mio marito ti infila il cazzo in bocca per farselo succhiare! Così faresti godere contemporaneamente me e lui: non lo trovi eccitante?”

Claudio stava uscendo fuori di testa… ero stata proprio brava!
Disse poche parole… ma esaurienti.

“Si, Franca… qualunque cosa… sia per te che per lui!”

Wow!!! Un altro maschietto a nostra completa disposizione!
Gli accarezzai le labbra.

“Tutti questi discorsi ti hanno fatto eccitare?”

“Altro che eccitato: ho il cazzo che mi sta scoppiando nei pantaloni!”

Anche io ero molto eccitata: sentivo il brodino della mia fica colarmi lungo le cosce.
Ormai non avevo più alcun ritegno.

“Mi piacerebbe vederti venire! Dai, tiralo fuori e fatti una sega… dai… fammi vedere come giochi con il tuo cazzo!”

Mi guardò basito.

“Ma sei pazza? Se passa qualcuno?”

“Tranquillo! Da qui si vede sia l’ascensore che le scale ed anche il portone: se arriva qualcuno fai a tempo a rimetterlo dentro. Anzi, per non dare adito a malevoli sospetti se ci vedessero da soli adesso chiamo mio marito… così potrà ammirare anche lui il tuo uccello!”

Claudio non credeva a ciò che sentiva.

“Dio mio, quanto sei porca! Non lo avrei mai pensato!”

“Bene.. le sorprese sono ancora più eccitanti!”

Telefonai a Luciano.

“Amore, sono qui in portineria con Claudio. C’è un problema da risolvere e mi piacerebbe la tua presenza: scendi subito, tesoro, prima che arrivi gente!”

Luciano, ormai, capiva anche dal mio tono di voce che parlavo di sesso.

“E’ un altro pretendente alla tua fica?”

“Bravo, amore, ormai capisci tutto al volo! Vieni che ti aspettiamo!”

Poi guardai Claudio.

“Dai… mio marito ha già capito che vogliamo scoparti! Rilassati e fatti una bella sega in nostro onore! Non pensi sia un ottimo modo per entrare in intimità?”

Intanto era già arrivato Luciano.
Lo misi subito al corrente della situazione.

“Amore, io e Claudio abbiamo iniziato un piacevole colloquio sui piaceri della carne e abbiamo capito di avere molti desideri in comune… e allora perché non soddisfarli insieme? Gli ho detto che una di queste sere lo inviteremo a cena per approfondire il discorso.
Lui si è molto eccitato e mi sarebbe dispiaciuto lasciarlo a cazzo dritto! Allora gli ho espresso il mio desiderio di vederlo mentre si lavorava il cazzo e mentre se ne veniva… e ti ho chiamato per partecipare allo spettacolo!”

Luciano mi baciò libidinosamente e poi si rivolse a Claudio.

“Sarai il benvenuto nella nostra casa! Adesso, però, facci vedere quanto sei porco… perché noi accettiamo solo amici molto porcellini!”

Claudio, ormai, non poteva più tirarsi indietro… ma neanche lo voleva!
Si accomodò bene sopra la sedia per farci guardare bene, allargo le gambe e, tirata giù la zip dei pantaloni, lo tirò fuori.
Però! Un bel cazzo, non super come quello di Giorgio, ma certamente con una lunghezza ben sopra la media, ed anche abbastanza grosso! Si, certamente un bel cazzo con cui giocare!
Lo impugnò e lo scappellò completamente: bene… anche una bella cappella gonfia di piacere!
Gli diede tre colpi lenti di su e giù, poi lo strinse in mano e lo rivolse verso di noi.

“Vi piace? Pensate possa soddisfare i vostri desideri?”

Risposi subito.

“Si, hai un bel cazzo e adesso facci vedere come sborra!”

Poi mi rivolsi a mio marito.

“Amore, lo sai che Claudio già si incula due signore del nostro condominio?”

“Bene! Come si dice: “Non c’è due senza tre”! Franca, tesoro, non ti resta che prepararti per farti fare il culo come piace a te!”

Claudio, sentendo le parole di Luciano ed il pensiero di mettermelo nel culo, perse qualunque inibizione dovuta alla presenza di mio marito.
Prese a smanicarsi l’uccello in maniera sfrenata.

“Si… si… cazzo!!! Mi state facendo impazzire!!! Franca… te lo infilo tutto nel culo… quando vorrai… e a te, Luciano, lo prenderò in bocca… come desidera Franca! Sarà un piacere succhiarti il cazzo mentre mi inculo tua moglie!”

Seguitò a farsi una sega veramente oscena ed eccitante: si sputava sulla mano, spalmava per bene la saliva tutta intorno al cazzo e riprendeva a segarsi! Poi, senza togliere la mano dall’uccello, ci faceva colare sopra altra saliva per mantenerlo bello viscido.
Claudio cominciò a gemere e mugolare.

“Franca, sto pensando alla tua fica piena della sborra di tuo marito, come mi hai detto tu, ed io che te la lecco e ingoio il suo sperma! Sto godendo… sto godendo!”

Mio marito intervenne con un sensuale invito.

“Amore, perché non premiare Claudio per questo eccitante spettacolo? Fagli toccare la fica mentre si sega… lo farai godere molto di più!”

Non aspettavo altro!
Mi avvicinai a Claudio e allargai le gambe: infilò una mano sotto la gonna e andò direttamente sulla fica.
Quando sentì che ero senza mutandine grugnì come un maiale.

“Cazzo, senza mutandine… che porca… che puttana… sempre pronta! Hai la fica fradicia… il mio cazzo ti ha fatto eccitare!”

Avrei voluto precisargli che era dalla mattina che ero alle prese con cazzi e fiche, ma lasciai perdere. La mia fica era talmente piena di umori che accolse con facilità le dita di Claudio: le sentii entrare in profondità, quasi a toccarmi l’utero!
Spinsi la fica contro le dita e cominciai ad ondeggiare il bacino per sentirmele bene dentro.
Avvertii subito Luciano del lavoretto di Claudio.

“Amore, questo porco mi ha infilato le dita nella fica… me le sta girando dentro la vagina… è proprio un porcellino depravato… approfittarsi così della mia debolezza!”

Ormai Claudio aveva entrambe le mani occupate: con una si segava freneticamente il cazzo, mentre con l’altra mi chiavava la fica!
Mio marito lo incitò.

“Bravo Claudio, lavorale la fica, ma non farla venire! A casa dobbiamo seguitare e completare nel migliore dei modi questa giornata spettacolare! Adesso facci una bella sborrata: sarà un delizioso aperitivo prima del nostro incontro!”

Seguitavo a muovere la mia fica contro le sue dita, mentre guardavo affascinata la mano di Claudio che dava piacere al suo cazzo!
Fissavo la cappella, nell’attesa di veder zampillare la deliziosa sborra.
Ad un certo punto Claudio accelerò il ritmo della sua sega.

“Franca… cazzo… sto per sborrare!”

Luciano, prodigo di graditi consigli, intervenne nuovamente.

“Franca, amore, finiscigliela tu!”

Come rifiutare un tale piacevole invito.
Mi inchinai e allungai la mano verso quella di Claudio che impugnava il cazzo… e gli bloccai il movimento.

“Hai sentito mio marito… dai, togli la mano che finisco io!”

Claudio era in estasi.

“Si… ti prego… fammi morire!”

Impugnai il suo cazzo: era proprio una meravigliosa verga… dura come il marmo e bollente quasi da scottare la mano.
Mi posizionai al suo fianco, con il braccio libero gli circondai le spalle e lo strinsi a me… e cominciai a segarlo proprio di fronte a mio marito, cercando di sincronizzare il movimento del mio bacino contro le sue dita a quello della mia mano intorno al suo cazzo.
Guardai Luciano.

“Amore, guarda come lo faccio schizzare… gli svuoto completamente i coglioni… le due signore dovranno attendere che si ricarichi bene prima di farsi chiavare di nuovo!”

Avvicinai il mio viso a quello di Claudio e, per completare il servizio nel migliore dei modi, mentre lo segavo presi a riempirlo di baci sul viso, alternando i baci a frasi sensuali.

“Ti piace come ti sego? Me lo hanno detto molti maschietti che ho una mano calda e delicata, proprio adatta per fare le seghe! Ma, come ti ha detto mio marito, questo è solo un aperitivo: pensa a quando me lo metterai nella fica e, mentre mi chiaverai, mio marito ti verrà dietro e si dedicherà al tuo culetto! Quando sentirai penetrarti profondamente dal suo cazzo raggiungerai l’apice del piacere! Pensa, tesoro, che bel triangolo: sarà un reciproco piacere! Tu farai godere noi e noi faremo godere te! Ormai dovresti aver compreso, tesoro mio, che quando verrai a casa nostra avrai un duplice impegno: dare il cazzo a me e il culo a mio marito!”

Claudio era già al culmine, poi con queste parole raggiunse l’apice del piacere..

“Si… si… in mezzo a voi due… prendetemi entrambi! Dio… Oddio… Franca… dai… daiiiii… dai che vengoooo!!!! Nooooo!!!! Vengooooo!!!”

Fissai la cappella e vidi partire un meraviglioso schizzo di sborra.

“Luciano, amore, guarda come schizza… Dio santo… guarda quanta!!”

Luciano intervenne ancora con il suo sensuale invito.

“Franca, bacialo in bocca… mentre sborra… bacialo in bocca con la lingua… fallo godere!”

Incollai le mie labbra contro quelle di Claudio e gli penetrai la bocca con tutta la mia lingua: iniziò un osceno gioco di lingue e scambi di saliva, mentre seguitavo a segargli l’uccello che sentivo vibrarmi in mano ad ogni schizzo di sborra.
Gli tenevo il cazzo dritto, verticale: in questo modo sentivo la sborra colare sopra le mie dita.
Lui, intanto, aveva tolto le dita dalla fica, per abbracciarmi e stringermi forte a lui.
Seguitai a baciarlo e a segarlo finche non capii che aveva terminato la sborrata: gli strizzai completamente il cazzo, dalla base fino alla cappella, per far uscire gli ultimi residui dello sperma.

Avvicinai la mano, coperta di sperma, ai nostri visi.
Mentre fissavo Claudio, tirai fuori la lingua e detti una prima leccata alle dita… poi posai il dorso della mano con sopra la sborra a contatto delle sue labbra.
Ne spalmai sopra una buona quantità: era eccitante vedere le sue labbra coperte di sperma.
Rimasi con la mano vicino alle nostre labbra.

“Tira fuori la lingua… così lecchiamo insieme la tua sborra! Ricordati che se vuoi incularmi davanti mio marito devi essere porco come noi!”

Capì al volo: d’altronde il mio buchetto del culo era troppo appetibile.
Tirò fuori la lingua… e insieme leccammo tutta la sborra dalla mia mano.
Poi incollai di nuovo le mie labbra contro le sue: un osceno bacio al sapore di sborra!

Mi alzai e andai vicino a mio marito, mentre Claudio, con l’uccello ancora di fuori, era ancora ansimante sulla sedia per i postumi dell’orgasmo intenso e devastante.
Abbracciai Luciano e gli misi una mano sopra la patta: sentii il suo cazzo meravigliosamente duro.

“Sento che questa sorpresina ha eccitato anche te: bene, poiché ho una gran voglia di cazzo! E’ da questa mattina, dopo aver lesbicato con Sonia, che sono eccitata. Dai andiamo a casa, che mentre mi chiavi ti racconto tutti i particolari della giornata!”

Poi mi rivolsi a Claudio.

“Bravo, hai un bel cazzo e hai fatto una bella sborrata. Tieniti pronto che ti chiameremo quanto prima, ma non sfruttarti troppo con le due signore altrimenti per me non rimane nulla. Comunque ti avvertiremo per tempo per darti modo di essere in piena forma e venire bello carico!”

Claudio mi guardò con ammirazione.

“Siete stupendi: è un onore poter giocare con voi! Non avrei mai pensato esistessero coniugi come voi: generalmente ognuno mette le corna all’altro, mentre voi lo fate insieme, senza inibizioni né pregiudizi e né gelosia, che è purtroppo la fonte di tanti matrimoni falliti! Quando vorrete chiamarmi sarò sempre pronto!”

Mi avvicinai a lui e lo baciai delicatamente sulle labbra.

“Allora hai capito che noi non siamo come gli altri! Ormai dovresti aver capito come ci piace godere, per cui, se vuoi conservare la nostra piacevole amicizia sai come comportarti. Inoltre, dopo aver cementato il nostro rapporto, non è detto che non possiamo ampliare il numero dei partecipanti: forse alle due signore non dispiacerebbe essere possedute da due begli uccelli! Ciao!”

Presi sottobraccio mio marito e ci avviammo verso il nostro appartamento.
Trascorremmo una deliziosa notte di sesso: lui venne due volte, nella fica e nella bocca, mentre io non contai quanti orgasmi.
E mentre mi fotteva la fica e il culetto gli raccontai di tutti gli inviti che ci hanno fatto per scopare insieme: Luisa con il marito, Sonia con il marito e Giorgio con Giulia, sua moglie.

Gli dissi pure che loro ormai erano abituati e navigati per fare gli incontri, per cui non mi sarebbe dispiaciuto sedurre altre femminucce e maschietti che non avevano mai avuto rapporti plurimi: si, lo avrei trovato molto eccitante fare da nave scuola a tutti i naviganti che si rivelavano idonei alla navigazione!
D’altronde la mia bocca, la mia fica e il mio culetto erano ormai ben addestrati per accogliere con amore poderosi e meritevoli cazzi pieni di calda sborra.

Quando Luciano seppe che ero pronta a sedurre nuove fiche e nuovi cazzi per il nostro piacere beh! Fu d’accordo, molto d’accordo, anzi, pienamente d’accordo!

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